mercoledì 24 febbraio 2016

IL PERCORSO DELLE TARGHE ILLUSTRI CONTINUA recensione di Daniele Giordano

Riprendiamo i racconti delle Targhe Illustri che vedrete durante il passeggio per Torino… sempre con lo sguardo rivolto all’insù. Vi avevamo lasciato con l’interrogativo sul perchè via PO è percorribile in caso di pioggia al coperto (lato sinistro) a differenza di quello destro interrotto a ogni incrocio di via! Semplice, il lato coperto era transitato esclusivamente dai nobili…dell’epoca… l’altro dal popolo. Le bizzarrie di chi tiene il potere non hanno mai avuto limiti! Tralasciamo, e trasportiamoci per un attimo in luoghi fantastici… dove la fantasia e l’avventura nascono dalla penna nostrana, seduto accanto la finestra del suo alloggio, guardando lo scorrere del fiume PO, la sua mente iniziò a fantasticare e sul foglio bianco... presero vita personaggi come Sandokan, il Corsaro Nero e altri.  Per farlo dovremmo spostarci da piazza Vittorio, attraversando il fiume, svoltando a sinistra guardando la Gran Madre vi troverete in Corso Casale 205, qui dimorò e uscì per l’ultima volta da quella casa il 25 aprile 1911 per non farvi più ritorno lo scrittore Emilio Salgari, a ricordo posero una targa con bellissima dedica allo scrittore. Un’altra, con dedica diversa la troverete sotto i portici di piazza XXII Dicembre. Echeggia a lato del portone accanto a quella di Edmondo De Amicis, pare che in questo stabile fu scritto il libro Cuore. Non so se siete arrivati sotto la casa di Emilio Salgari o avete preferito stare in centro e quindi avete voluto vedere la casa do De Amici scrisse “Cuore” comunque sia ricordate che questo itinerario è da fare a tavolino riunendo tutte le pubblicazioni. Diciamo che siete nella piazza e magari avete un desiderio (visto l’ora) di mettere qualcosa nello stomaco, non c’è problema siete nel posto giusto. Quello che vedete dinanzi a voi è la vecchia Stazione Ferroviaria Porta Susa (adiacente alla nuova), chiamata così perché era una delle Porte che chiudevano la città, ora Metropolitana. Entrando troverete una serie di spazi adibiti al cibo da consumarsi anche per strada, tanti gusti e denari alla portata di tutte le borse. A due passi invece troverete un luogo singolare, Piazza Statuto. Maestosa si erige il monumento dedicato al Traforo del Fejus, con la sua fontana, se poi guardate bene, tra il giardinetto noterete un obelisco, in cima un globo con meridiane e parallele. Come saprete Torino è stata definita una città magica per eccellenza, la piazza per alcuni è uno dei punti mistici, se può essere di vostro interesse, sta a voi approfondire le ricerche. Quest’anno La Città di Torino ha chiuso il programma musicale dedicato a Wolfang Amadeus Mozart, pensate che in via Corte d’Appello angolo via Milano, a due passi dal Municipio si trova una targa vicino l’albergo dedicata al pernottamento insieme a suo padre. In questo caso vi troverete nella piazza delle Erbe, capeggiata da una statua del Conte Verde, qui di targhe e statue marmoree si trovano ovunque. Importante sapere perché si chiami delle Erbe… ma non saremo noi a svelarlo, provate a fare una ricerca. Lasciando alle spalle il municipio e la statua, la strada pare sia rimasta come un tempo, sino ad arrivare nella Piazza Castello. Alla sinistra la Chiesa di San Lorenzo (merita una visita) seguendo la cancellata, due statue che raffigurano i famosi Dioscuri che apre a Palazzo Reale e i suoi Giardini, in alto s’intravede la Cupola del Duomo, recentemente rimessa in sicurezza dopo l'incendio. Prima di immettervi sotto il porticato, in alto una grande targa e subito l’Archivio di Stato, accanto al Museo Armeria Reale (non visitarla è un peccato imperdibile), poi ancora altre Targhe sino a quella di Cristoforo Colombo… vi chiederete come mai un solo dito rispetto a bassorilievo è splendente? Semplice, l’hanno rubato! Secondo alcuni poteva avere poteri… così il Comune ha dovuto provvedere e rimediare! Avete oltrepassato la Prefettura e quindi, scendendo dalla discesa, vi troverete in un magnifico parco i Giardini Reali (bassi) perché sopra i muraglioni esistono quelli alti. A voi la scelta. Da parte nostra, essendo in centro desideriamo condurvi alla ricerca delle Targhe Illustri, come se fosse una... Caccia alla Cultura…
Se per caso vi trovaste nelle vicinanze di via Principe Amedeo, al numero 34 troverete la Targa di un Massimo d’Azeglio mentre al 26 il Teatro Gianduia, ora trasformato in nucleo abitativo. Al numero 31, la Targa di Gian Battista Bogino di cui prende nome, la via. Dovete sapere che Piazza Vittorio era una porta che cingeva Torino, infatti, si chiamava Porta di Po, troverete ancora la testimonianza in uno degli oblò che sovrastano le arcate. Il fiume, la collina era fuori delle mura. Che sia una città Sabauda con il suo primo Parlamento, la prima Capitale italiana, Torino non è solo questo, in essa troverete uomini che presi e messi insieme formano il corollario perfetto per una città armonica, ricca di storia non solo Regale.

Torino (Italia mercoledì 24 febbraio 2016



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Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità all’argomento trattato, senza necessariamente essere obbligati a scrivere o diffondere la mia opinione su cosa ho visto o letto. Per questo motivo si precisa che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì pensieri da condividere. A cura dell’autore del blog.
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martedì 9 febbraio 2016

UNA DOMENICA IN GIRO PER CAZZEGGIO! recensione di Daniele Giordano

Non saprei definire la parola cazzeggio in altre lingue, in italiano calza a pennello! Giornata uggiosa, grigia, la solita torinese quando piove, ben venga pioggia dopo mesi di astinenza… però, proprio di domenica…, pazienza. Beh, incominciamo con il cazzeggio-tour. Saliamo sul bus e dopo averlo aspettato… non poco (siamo di domenica, primo pomeriggio magari pennichella…) percorriamo il suo percorso passando davanti alla GAM (Galleria Arte Moderna), la sua interminabile fila… inizia dall’ingresso sino in Corso Vittorio Emanuele II, per intenderci molto dopo la Clinica Fornaca, per vedere la mostra espositiva del pittore Monet.  Non si dica che l’Arte a Torino non è apprezzata e non attira persone. Ci inoltriamo al Mao (Museo Arte Orientale), la folla è molto meno di quella precedente, non c’è traccia del “Capodanno Cinese”, pensavamo che ci fosse una grande festa… niente di tutto ciò, poca gente al botteghino e niente festeggiamenti, abbiamo scoperto che sono sati fatti al mattino! Proseguendo ci troviamo nella solita piazza delle Erbe oggi, Palazzo di Città, di fronte al Comune di Torino, ogni prima domenica, la piazza è insediata da Campagna Amica, un minuto esempio di mercato con della merce confortevole come lo sono i loro venditori. Intanto la pioggia continuava, ma gli imperterriti “cazzeggiatori” andavano avanti. Prima d’imboccare piazza Castello, troviamo un gruppo di cinesi in una loro esibizione. Si erano riparati sotto il porticato, anzichè esibirsi sulla piazza poco distante con una dimostrazione tra arti marziali e danza, terminata l’esibizione, il drago serpeggia con il gruppo, seguendo i portici, avanzando sino al 18 di via PO, Rettorato degli Studi. Nell’ampio cortile, sotto il porticato, troviamo il drago e i suoi danzatori, accompagnato dal suono del tamburo di guerra, ritmo penetrante per incitare i guerrieri (ora non più), se mai i danzatori, una danza mescolata a riti propiziatori, effetto di rilevanza notevole. L’anno della “scimmia” è iniziato per il calendario cinese. Abbiamo notato una cosa: in Piemonte vi è c.a. 19.000 unità di residenti, in Torino pari a 7.000 unità, come mai domenica la “sua popolazione” si riduceva a una sola manciata di persone a differenza del pubblico nostrano e alcuni stranieri? Bah, casi irrisolvibili quello del Sol Levante! Noi indefessi, forse per la giornata uggiosa o perché non avevamo un benché minimo da fare…siamo passati alla Sala Polivalente del Lombroso 16 sempre in Torino, la Compagnia Teatrale l’Opera Rinata, presentava canzoni e arie operistiche, come sempre di ampio successo di pubblico. A noi tutto questo non basta, e per non farci mancare nulla, giacchè eravamo a due passi siamo andati all’Officina 500 a visitare la mostra di monili in oro e argento di Giulia Savino, una creatrice di gioielli che raccoglie le “mappe delle città in forma di gioielli” situata in via Lombroso 15, peccato perche terminava il 7 febbraio. Il nostro viaggio continua a vedere se ci fosse qualcosa nel piccolo ma altrettanto piacevole locale: Lunas’Torta, peccato di sera... chiuso per festa privata! Irremovibili, subito il “piano B” la Casa del Quartiere! Una delusione… non si riesce a capire un bel niente della sua programmazione! Di sera, sarà proiettato un film francese con sottotitoli, ma niente che facesse sapere di cosa trattasse. Un esempio di come si usano gli spazi donato dal Comune di Torino! L’Agenzia Sviluppo San Salvario, aveva dato la possibilità di proiezione ma né l’uno né l’altro hanno divulgato la notizia… alla nostra domanda del perché ci è stato risposto: forse l’hanno fatto su internet. Benedetto internet… ma se uno non avesse, sto cavolo di aggeggio… come deve fare per essere informato? Inutile l’ignoranza non ha confini! Sono finiti i tempi cartacei… se non fosse per Alessandro, solerte e capace, oltre essere un ragazzo gioviale: prende il telefono e risolve…poi “tradizionalmente usa"carta e pennarello per scrivere la notizia in modo "VISIBILE A TUTTI”! Altro che internet. Non sapremo a chi attribuire questa mancanza d’informazione per il pubblico… considerato che la Casa del Quartiere è parte del tessuto cittadino, di certo, qualcuno dovrebbe non diciamo sempre… ma sovente, vigilare su chi concede gli “spazi senza saperli usare” magari percependo denaro… Stanchi ma non soddisfatti, abbiamo pensato di vedere cosa proponeva la FLIC Scuola di Circo. Una volta il mese, per fare vedere e conoscere cosa succede tra le pareti di quella che fu la Scuola di Ginnastica Torinese più longeva (1884), abbiamo assistito allo spettacolo di un Elaborato Circense Collettivo (come l’ha descritto Francesco Sgrò, direttore artistico), come sempre strapieno di persone che ha condiviso lo spettacolo con uno scrosciante applauso. Appagati… non sempre della giornata… di certo l’abbiamo terminata in bellezza!

Torino (Italia), lunedì 8 febbraio 2016


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martedì 2 febbraio 2016

IL VIAGGIO NELLA STORIA… CONTINUA recensione di Daniele Giordano

Nella recensione precedente, dicevamo che Non c’è Storia… senza Storia, pertanto il viaggio continua alla scoperta di nuovi angoli torinesi, dove illustri personaggi hanno attraversato Torino se non addirittura dimorato. La nostra passeggiata prosegue passando per la meravigliosa Galleria Subalpina “costeggiando” Baratti & Milano (anch’esso caffè storico) all’uscita vi troverete in via Cesare Battisti. Sulla sinistra, all’angolo, scoprirete una grande targa dedicata a Federeico Nietzsche, noto al pubblico come Nice, nacque nel 1844 a Röcken in Germania. E’ stato un filosofo, poeta, compositore e filologo tedesco considerato tra i massimi filosofi e prosatori di ogni tempo. Da quel punto siete in prossimità della statua equestre di Carlo Alberto, da cui prende il nome l’omonima piazza, da una parte la Biblioteca Nazionale, dall’altra il maestoso Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è il più grande museo di Storia Patria Italiano, l'unico che abbia il titolo di Nazionale, per legge (regio decreto 8 dicembre 1901, n° 360) oltre che per la ricchezza e la rappresentatività delle sue collezioni. È dedicato al periodo storico del Risorgimento in cui avvenne l'unificazione politica dell'Italia, compreso tra la fine del XVIII secolo e l'inizio della Grande Guerra (1915-1918). All'interno dello storico Palazzo Carignano, è come se entraste dentro la storia: Qui s’insediò il primo Parlamento Italiano e l’ufficio dello statista Camillo Benso Conte di Cavour (nacque a Torino nel 1810), uno dei padri dell’unità nazionale italiana, merita  una visita. Uscendo, sarete in uno dei maggiori simboli del Architetture Barocche di Palazzo Carignano e del Teatro Carignano, antico e prestigioso, un esempio di bellezza di teatro all'italiana, dove non solo hanno girato film grandi registi tra cui Dario Argento e sosta obbligata di famose compagnie teatrali, a due passi dal Museo delle Antichità Egizie. A fare da corollario al teatro, in questa minuta piazza, due importanti locali cittadini. Si tratta del celebre Ristorante del Cambio, luogo incantevole… data la sua veneranda età. Non meno importante è il secondo... la gelateria di Domenico Pepino (già citato nel primo racconto)Per spiegarvi, dobbiamo ritornare nel 1884, dove inizia la storia di Domenico Pepino  gelataio. Anche qui una statua a ornare Vincenzo Gioberti.    A due passi c’è la famosa piazza San Carlo, una delle più importanti del capoluogo piemontese, considerata “il Salotto di Torino”. Di nomi la piazza ne ha avuti molti, da quella d’Armi a place Napolèon, prima di essere dedicata a San Carlo Borromeo, al centro, l’imponente statua equestre raffigura Emanuele Filiberto detto Caval ed Bronz (il Cavallo di Bronzo) mentre ringuaina la spada dopo la vittoria di San Quintino. L'illuminazione della piazza, i caratteristici lampioni stile impero con braccio a forma di cornucopia. Fanno da strettoia due chiese simili, quella di Santa Cristina e San Carlo, alle loro spalle, piazza C.L.N. con le due fontane: il fiume PO raffigurante Adamo, mentre Eva è l’affluente fiume DORA. Oltre le bellezze citate, percorreremo delle strade, dove guardando… all’insù… leggeremo targhe a cui appartengono nomi illustri vissuti a Torino o semplicemente transitati anche solo per un breve periodo. Iniziamo questo fascinoso percorso senza una cronologia o itinerario collegato a esso, sarà il lettore se mai desiderasse “crearsi l’itinerario” con cartina alla mano, se poi è un turista, è interessante sapere che le vie della città sono sempre perpendicolari tra esse. Lasciando alle spalle il monumento al Duca d’Aosta situato in piazza Castello, guardando diritto via Po che inizia da piazza Castello e prosegue sino in piazza Vittorio Veneto (una volta chiamata Porta di PO), s’intravede in fondo la Gran Madre (ritorneremo a parlare dei monumenti), per arrivarci si deve oltrepassare il fiume, la vista dal ponte è stupefacente. Avevate imboccato via Po, arrivati in prossimità del numero civico 18, su uno dei pilastri del porticato vi è la Targa dedicata a Nobel, quello della dinamite. L’occhio attento del turista, abituato a carpire anche il minimo segreto, si sarà accorto e domandato del perché nel vedere le due lunghe ali di portici, trova una sostanziale differenza tra il lato destro e quello sinistro. Eccoci di fronte a un altro “mistero Sabaudo”. Percorrendo il lato destro (quello della targa per intenderci), i portici si “spezzano” a ogni via, in caso di pioggia le persone si bagnano, a differenza del lato sinistro il portico non s’interrompe mai. Sapete il perché? (continua).

Torino (Italia), 2 febbraio 2016


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UN MATRIMONIO MADORNALE recensione di Daniele Giordano

Uno su due dichiara la propria verità! Se entrambi affermano la verità… come mai si trovano davanti ad un fantomatico poliziotto? Forse, per una situazione che sarà raccontata durante la recita o perché la verità sta nel mezzo? Sarebbe meglio sostenere… che la verità è come si racconta! La commedia non inizia proprio così… ma veniamo ai fatti. Intanto non è un giallo, gli attori, marito e moglie, hanno un doppio ruolo, ambedue a modo loro, descrivono la stessa verità… da sembrare autentica… ma anche no! Qui incomincia l’intreccio comico della commedia scritta, diretta e interpretata da Antonella Argentini, al suo fianco un personaggio noto e caro ai torinesi: Eugenio Gradabosco. Ottima l’interpretazione dei protagonisti su questo spaccato di vita coniugale, basato sull’atteggiamento domestico, raccontato in un’esilarante rappresentazione teatrale da consumarsi allegramente da parte dello spettatore che fanno di questa commedia leggera e frizzante una spassosa serata… sin dalle prime battute, con epilogo… divertente. Spettacolo da non perdere.

Torino (Italia), lunedì 1 febbraio 2016

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