martedì 31 maggio 2011

CORTOMATTO (il concorso fuori dagli schemi) recensione di Daniele Giordano

Le trasformazioni nell’area urbana e suburbana di edifici dismessi, creano spazi che se in un primo momento sono visibilmente in pieno sfacelo dopo l’adeguata ristrutturazione non sembrano più gli stessi. E’ quello che la Città di Collegno (Torino) ha fatto con quello che in tempi passati è stata la Lavanderia a Vapore, oggi completamente adibito a spazio per eventi in cui si è conclusa la terza edizione di CORTOMATTO, un concorso per video makers fuori dagli schemi abituali… il titolo del concorso la dice tutta. In gara una trentina di film, selezionati come da regolamento, solamente nove sono entrati in lizza. Il concorso indetto da PrimissimoPiano, sostenuto dalla Città di Collegno il quale ha messo in palio la somma di mille euro al vincitore, presente in sala il Sindaco Silvana Accossato e l’Assessore alla Qualità della Vita Paolo Macagno. Regione Piemonte, Provincia di Torino e quest’anno si è accodata anche la Film Commission Torino Piemonte, tutti con il loro Patrocinio, quest’ultimo, ha messo a disposizione un premio al migliore autore piemontese consistente nella proiezione gratuita di una o più opere nella sala “IL MOVIE” presso il Cineporto di Torino. PrimissimoPiano, ha aggiunto alcune novità quest’anno, la prima è stata il workshop dedicato ai bambini e ragazzi, uno stimolante laboratorio con lo scopo di fare vedere come si costruisce un set e si esegue una ripresa con L’alba del Pupazzo, la seconda è quella di mettere a confronto autori e pubblico recensendo critiche dirette. I giurati della terza edizione del Cortomatto: Danilo Bruni del Centro D, Enrico Delotto della Film Commission Torino Piemonte, Daniele Magoga circolo Suburbana l’Incontro, Andrea Tomaselli docente cinematografico. Ed ecco i Follemetraggi in concorso:

E’ L’AMORE VERO MALE di Emanuele Policante – V. Brini (menzione della giuria)
REMEMBER di Andrea Zamburlin
LUCAUSE VS 2 DI PICCHE di Massimo Russo
IL CONTRATTO di Brunello Mout
LO SPETTACOLO di Giorgio Tonella
HERESIA di Andry Verga
Q B di Adriana Chiabrera – Stefano Comba – Stefano Mondino
VADO PAZZO PER LE VACCHE di Tommaso Magnano (primo premio e menzione della giuria: per la completezza dell’opera, dalla solidità della scrittura, alla maturità con cui è gestito un registro complesso come quello della black comedy)
BUONANOTTE di Riccardo Banfi

Da parte mia avrei segnalato con un ex equo anche un altro titolo insieme al primo, ma il concorso non lo prevedeva, considerando che il giudizio della giuria è inappellabile e insindacabile decisione che condivido, segnalo comunque l’opera “Heresia” con la mia menzione speciale: Il regista Andry Verga ha saputo con un due attori, una unica location, descrivere in così poco tempo e spazio un fatto realmente accaduto sul finire del millequattrocento con un’ottima fotografia, sceneggiatura ed interpretazione. Per le gag interpretati da Stranattori per la sezione teatrale, Emanuela Gatti ha ricevuto una menzione speciale da parte della giuria, la vincitrice comunque è stata la simpatica Luisa Seravesi.
Ora non ci resta che aspettare la quarta edizione di CORTOMATTO, senz’altro ricco di novità espresse da quelle menti inesauribili di Domenico Morreale e Carlo Saito, il quale ha condotto l’intera serata.
Torino, 29 maggio 2011

mercoledì 25 maggio 2011

TEATRANDO AL CASTELLO recensione di Daniele Giordano

Metteteci un Castello, una Città, una Compagnia Artistica aggiungetevi un Progetto, dopodichè questo cocktail miscelato in un mixer versandone il contenuto, non può che diventare una serata splendida! Questa formula, adottata dalla Città di Nichelino (Torino - Italy) e dall’Assessorato alla Cultura nella persona della dottoressa Carmen Bonino per la serata di martedì 24 maggio, in collaborazione con un uomo nobile di cuore quale è il signor Ceresa, avendo messo a disposizione il suo incantevole, castello del XVI secolo appartenuto al Conte Occello. A fare da sfondo il suo superbo giardino, gli alberi secolari, per la rassegna “Teatrando al Castello” che raccoglie fondi per il progetto Kenia, di cui suor Jola e la sua diocesi intendono portare avanti per costruire non solo una scuola, specificando che attualmente le lezioni si fanno intorno ad un albero, il quale raccoglie sotto le sue fronde non frutti, ma seicento bambini! Dopo aver posto l'accento sul progetto, suor Jola termina con questa bellissima frase: Se vuoi arrivare primo corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, camminiamo insieme. Al fresco di questa splendida tenuta, oltre ad un pubblico gremito, ha dato con la loro presenza e corposità alla bellissima serata: Michele Ausino (consigliere comunale), Riccardo Vitale (architetto), Armenio Vitale (presidente consiglio comunale), Rossella Gamerano (comitato castello-presidente consulta quartiere) e tanti altri. Prossimi appuntamenti:
Martedì 14 giugno ore 21:00 “Spari dietro le quinte” Associazione Lesna 2000 Teatro
Martedì 12 luglio ore 21:00 “Arrivano i clown” Associazione La Mole del Sorriso
A tagliare il nastro di partenza della rassegna Teatrando al Castello di martedì 24 maggio 2011, sono stati Gli Argonauti, accompagnando il pubblico a prendere posto con un numero aggraziato di mimo. Basato su ricerche storiche, ha messo in scena “Il mondo che vorrei” testo di Alessandra Gorga, la quale estrapola dalla storia del Risorgimento (per stare nelle celebrazioni dell’anniversario) un certo tal Govone, forse sconosciuto a molti, ma di grande interesse per la storia stessa. La compagnia Gli Argonauti, come un glicine, partendo dalle radici intreccia i suoi rami, svolgendoli sulla discriminazione, l’emarginazione e infine emigrazione racchiusa in un susseguirsi di monologhi se pur lontani centocinquant'anni sono gli stessi di oggi. La sua coreografia spoglia e semplice ad alto impatto visivo e fonetico, s’interseca con simbolismo la fucilazione di quei visi anonimi, senza volto. Su di loro drappeggiano i colori del nostro vessillo sino a terminare col Bacio di Magritte! Le luci, musiche e tutto il supporto tecnico come sempre è di Joseph Greco.

lunedì 23 maggio 2011

TEATRO E’ BELLO recensione di Daniele Giordano

Il teatro Araldo di Torino (Italy) arricchisce il suo cartellone con compagnie sempre più professionali, dando la possibilità all'utilizzatore di passare un piacevole serata da solo o in compagnia ad un prezzo contenuto. Questo è quanto accaduto domenica 22 maggio durante “La zia di Carlo” una commedia inglese di Brandon Thomas (tutto esaurito), adattata da Alessandra Gorga oltre a curarne la regia la vediamo indossare i panni di Lucia de Alvadorez. Non ci sono parole per descriverne la comicità basata su equivoci, portando lo spettatore a ridere sin dalle prime battute seguite da scroscianti applausi, non mancano il susseguirsi di colpi di scena frammezzati da fermo immagine tipo moviola rendendo ancor più delizioso lo scorrere delle scene, azzeccate le musiche. Tutto questo meritato successo in appena un anno e mezzo di vita della compagnia, è dovuto forse alla rigida e inflessibile serietà di Alessandra Gorga presente nel corso delle prove e sempre alla ricerca della migliore espressività artistica dei suoi attori mettendo in evidenza il carattere della compagnia stessa, naturalmente senza mettere in discussione la bravura degli attori: Andrea Battistone, Berenice D’Este, Danilo Torrito, M. Luisa Toma, Pino Rizza, Alberto Giovannini, Roberta Filippi, componenti del cast nella commedia. Con il loro variegato repertorio spaziano da un testo brillante a uno impegnato, facendolo con disinvoltura, bravura e padronanza scenica… altrimenti non si chiamerebbero: Gli Argonauti!
Torino, 22 maggio 20011

CRONACA DI UNA SERATA recensione di Daniele Giordano

I presupposti c’erano tutti per essere una piacevole serata, ancor più per una persona abituata a questo genere di mondanità, pertanto aveva deciso di accogliere l’invito ricevuto. Il luogo, una location superba: i locali della Fondazione Sandretto, un negozio affiliato eMotiKO il quale presentava la sua linea di bijouterie proponendo dare quel tocco di romanticismo, eleganza o trendy. Abbinato ad una linea di abiti e T-shirt creati con raffinato stile, oltre ad un certo estro da Daniela Messina, presentando i suoi pezzi unici al pubblico presente. E per non far mancare nulla all’intrattenimento anche i fotografi, addirittura tre, sembrava essere ritornati al tempo di via Veneto a Roma nel periodo della bella vita. Tutto questo alla presenza di un pubblico di bellissima gente. Ora, tanto per entrare nel vivo della situazione, iniziamo a dire che alla Fondazione non si deve fare nessun appunto, in quanto avrà messo a disposizione la sua magnifica location dando ancor più un accento positivo alla serata. Il nostro avventore presentandosi in quella magnifica atmosfera che già in passato aveva partecipato ad altre manifestazioni riuscitissime in quel luogo si addentra. All’ingresso è invitato a presentarsi alla cassa per versare il dovuto in modo da accedere alla serata. La somma a lui richiesta sembrava esosa, il cassiere giustificò che tale somma comprendeva la sfilata e l’apericena, rapido sguardo alla mesa an place egli notò una montagna di tocchetti di focaccia bianca, e qualche pezzo di Fontal (non Fontina), questo avveniva alle 21:30 circa. Si presume che a quell’ora uno abbia già cenato. Senza polemizzare il nostro uomo, ma facendo le dovute rimostranze sull’apericena data l’ora, il cassiere restava fermo sulla sua posizione senza cambiare una virgola su quanto aveva riferito in precedenza. A questo punto al cliente rimaneva fare una scelta: restare o andare. Decise di preferire la prima. Sappiamo che le sorprese non arrivano mai da sole, alla domanda su quali etichette di birra avessero, per tutta risposta quasi immediata: solo due! Scelta fatta, si diresse verso il bar ma fu subito fermato da un addetto per timbrarlo sulla mano come fosse carne da macello. Finalmente riuscì a posizionarsi al banco del bar ed ordinare la birra, uno dei due baristi stappò la bottiglia porgendogliela. L’avventore chiese gentilmente di versarla in un bicchiere: panico! Dopo vane ricerche e consulti con il suo collega non riuscirono trovare un bicchiere adatto, versando il contenuto in un bicchiere da whisky. Contemporaneamente sul tavolo arrivarono due vassoi, uno di risotto l’altro con conchigliette, quasi contemporaneamente il presentatore annunciava l’inizio della sfilata; quest’ultimo malgrado leggesse, sbagliò alcuni passaggi degli indossatori e indossatrici, senza dare quell’impronta da professionista all’altezza della elegante sfilata. Meno male che gli accessori di bigiotteria fossero proiettati su una parete a lato però così facendo solo una parte del pubblico aveva la possibilità di ammirarli. A parte questi incresciosi incidenti di percorso la serata proseguiva lasciando visibili perlomeno le T-shirt e gli abiti della stilista Daniela Messina, sollevando da parte del pubblico applausi meritati. Tra le persone che sfilavano, emergeva con disinvoltura e grazia una giovane di nome Denise ponendo in risalto capi e bigiotteria, sfilando con un portamento simile a una mannequinne, risollevando forse l’avventore di questa storia!!!
Torino, 21 maggio 2011

sabato 14 maggio 2011

50 ORE recensione di Daniele Giordano

In questi giorni si parla del festival di Cannes (Fr), con i suoi ospiti, mentre a Torino (Italia) esiste da diverso tempo un concorso a dir poco massacrante e nello stesso tempo bellissimo. Chi ci credeva che dopo tanti anni il concorso “ 50 ore “ partorito dalla mente dell’infaticabile Alberto Carmigniani, passando per ragione di lavoro il testimone al dinamico Enrico Venditti potesse continuare ad avere un successo sempre in crescendo, siamo alla sesta edizione e come sempre negli spazi, dove debuttò nel lontano 2006 all’Hiroshima Mon Amour. Concorso nato per troupe e potessero cimentarsi e avere lo spazio necessario per esprimersi in modo soddisfacente in tema del video maker facendo vedere i loro lavori al vasto pubblico. Un concorso imbastito per manifestare la loro creatività, il loro talento, in un tempo ben definito: cinque minuti di filmato da realizzare in cinquanta ore totali. I concorrenti alla partenza di questa edizione erano circa una quarantina per poi ritrovarsi alla consegna del prodotto finito in ventisette. Gara durissima. In quei giorni non si dorme, si scrive la sceneggiatura, con tutto lo staff parte il primo ciak, ne susseguono altri sino alla fine del cortometraggio, per poi passare alla fase finale: il montaggio! A tirare le fila di tutto questo concorso, decretandone i vincitori, una giuria composta da esperti del settore conosciutissimi a livello nazionale. Quest’anno vede al primo posto con voto unanime di chi decreta a suo insindacabile giudizio: ERRORE 50 un thriller di Francesco Palmero, con una sorpresa davvero inaspettata in sala rivolta al pubblico. Il secondo posto leggermente dibattuto è stato assegnato al drammatico CONCERTO PER PICCOLE MENTI di Giuseppe Glielmi, aggiudicandosi anche una menzione per l’attrice protagonista. Non sono mancate altre menzioni partendo dall’horror CLO di Gianluca Argentero, non meno il thriller di De Santis, Minetti e Salvatore con EQUILIBRIO, della sezione “smontaggio nascosto” votato mediante una scheda distribuita a venti persone prese a caso tra il pubblico, appendice simpatica e interessante introdotta al concorso. Il tutto realizzato in una cornice che non ha nulla da invidiare ai grandi concorsi. Non poteva mancare l'apprezzato Michele Franco, attore, il quale si è prestato come nelle precedenti edizioni in veste di presentatore ormai di casa in questo concorso, mantenendo un ritmo piacevole all’altezza del compito assegnato.
Tra il susseguirsi delle proiezioni spuntano I Panper, un duo cabarettistico che al di là del loro nome (ricordo a distanza di un anno dall'ultima mia recensione su di loro),sono cresciuti artisticamente, rallegrandoci con le loro azzeccate gag. Ora non resta che attendere il prossimo anno… ma nel frattempo le sfide continuano con altri concorsi prodotti da Enrico Venditti sempre più avvincenti.

Torino, venerdì 13 maggio 2011

mercoledì 11 maggio 2011

INTERPLAY: UN VIAGGIO LUNGO UNDICI ANNI recensione di Daniele Giordano

Parte il 18 maggio da Torino (Italy) il festival INTERPLAY, l’unica rassegna italiana a essere presente in due network internazionali e uno nazionale. Sono undici le candeline da spegnere in questa edizione che MOSAICODANZA organizza a sostegno e per promuovere la giovane danza contemporanea emergente d’autore. La caparbietà di Natalia Casorati, direttrice artistica dall’instancabile passione che ha per la danza, il suo staff che in questo settore lavora infaticabilmente negli anni, l’autrice persegue un percorso di collaborazioni di rilievo crescendo anno dopo anno in modo esponenziale e di grande rilievo sia per qualità artistica e innovativa, ma soprattutto per valorizzare artisti e compagnie emergenti o affermati. Saranno ventisei gli artisti ospiti provenienti da tutto il mondo, naturalmente oltre a quelli italiani, diverse le location, ricco il calendario, non mancheranno esibizioni in esterno… per concludersi il 26 maggio alla Gam (Galleria d’Arte Moderna) di Torino (Italy).
Torino, 11 maggio 2011 Recensione di Daniele Giordano

LETTERA APERTA di Daniele Giordano

Venerdì 06 maggio 2011 potrebbe diventare una data storica per Torino, in quanto è stata “invasa pacificamente” da almeno centomila piume non di gallina, bensì d’aquila. Sì perché le penne erano quelle dei valorosi Alpini e le loro tradizioni. Tre giorni ospiti nella nostra città per il Raduno Nazionale, sono passati 26 anni ed eccoli riapparire. Ad affiancare il raduno, altre manifestazioni, tanto per citarne uno il GIRO d'ITALIA e tutte si sono accorpate ad essa. La macchina Comunale con i suoi addetti ha retto bene l’invasione di 500.000 persone accorse all’evento. Dieci ore di interminabile sfilata tra le vie del centro cittadino,manifestazione stupenda sotto ogni punti di vista, ma come sempre c'è il rovescio della medaglia, ci saranno le fazioni contente e scontente, su questo non si può nulla per impedirlo, mentre si spera che per la circostanza l’accoglienza da parte dei torinesi sia stata dignitosa nel rispetto di quella “penna nera sul cappello” che i nostri alpini portano!
Un elogio particolare si deve al Gruppo Santa Maria Arabona in quanto si sono comportati in modo fantastico in fatto di aggregazione nei confronti delle persone che transitavano nel loro accampamento (posto a ridosso della Facoltà di Architettura, per noi torinesi solamente il Castello del Valentino), in modo particolare a quei due simpaticoni di Del Rosario Giulio e Napoleone Maurizio che a differenza di altre postazioni, essi non si sono chiusi nell’area prescelta, anzi con estrema disinvoltura si sono prodigati ad offrire vettovaglie ai passanti. A quel gruppo di alpini dell’Abruzzo le bastava in tutta risposta un semplice grazie per essere in armonia della festa! Ecco lo spirito che contraddistingue il Corpo degli Alpini. Tra un arrosticino e un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo le ore passavano in armonia e per concludere la magnifica serata ci ha onorato col suo passare davanti a noi e soffermandosi quel tanto che basta una stupenda “jeep con il pelo” insostituibili “compagni” degli alpini. Tutto questo a conclusione della festa, col rammarico in ognuno di loro della fine del raduno, lo porti dentro con malinconia fino a casa sino al prossimo incontro! Si replica il prossimo anno a Bolzano.
W GLI ALPINI

Torino, 07 maggio 2011-05-11 Daniele Giordano

mercoledì 4 maggio 2011

The Thousand Consignment + 5… late Daniel Giordano critique

Re-examined by the company theatrical Onda Larsen, in order of apparition the landlord Cecu: Riccardo De Leo, the nice Iuccia: Vanina Bianco, the argument Rosina: Lia Tomatis (author of the text), the brigand De Palma: Gianluca Guastella, the English Robert Brown: Giovanni Mancaruso is alternated among gags, tangle and to seem those that really am not, the departure but not the arrival of the Garibaldinis are lost, inclusive Hymn!
Lost the opportunity to unite himself/herself/themselves to the Thousand Consignment and… to Make Italy… to the 5 late comer, he/she doesn't remain anything else other than to try to Do… Italians.
The screen-play, with his/her joy it transports the public in a crescendo of laughters, appreciating her/it since the first wisecracks. You replies this evening to the Espace in Turin, which doesn't have anything to envy to other theaters starting from the cafe of the foyer rather furnished of drinks. A Company, that of Onda Larsen not to be underestimated.
Turin, May 03 th 2011

LA SPEDIZIONE DEI MILLE + 5… IN RITARDO recensione di Daniele Giordano

Riesaminata dalla compagnia teatrale Onda Larsen, in ordine di apparizione il locandiere Cecu: Riccardo De Leo, la simpatica Iuccia: Vanina Bianco, la contesa Rosina: Lia Tomatis (autrice del testo), il brigante De Palma: Gianluca Guastella, l’Inglese Robert Brown: Giovanni Mancaruso che tra gags, imbrogli e per sembrare quelli che realmente non sono, si perdono la partenza ma non l’arrivo dei Garibaldini, Inno compreso!
Persa l’opportunità di unirsi alla Spedizione dei Mille e… Fare l’Italia… ai 5 ritardatari, non rimane altro che provare a Fare… gli Italiani.
La sceneggiatura, con la sua allegria trasporta il pubblico in un crescendo di risate, apprezzandola sin dalle prime battute. Si replica questa sera all’Espace di Torino, il quale non ha nulla da invidiare ad altri teatri cominciando dal bar del foyer alquanto fornito di bevande. Una Compagnia, quella di Onda Larsen da non sottovalutare.
Torino, 03 maggio 2011

martedì 3 maggio 2011

UNA SERATA CON EMILIO SALGARI recensione di Daniele Giordano

Una serata di parole contornata dalle musiche live del gruppo Totò Zingaro e soprattutto ricca di emozioni quella che il Circolo dei Lettori presso il Teatro Carignano di Torino ha ricordato il centenario della morte di Emilio Salgari, scrittore italiano che col suo immaginario coinvolse intere generazioni. Per la circostanza sono intervenuti personaggi noti al pubblico torinese, esprimendo per così dire la loro testimonianza salgariana, fornendone un profilo quasi sconosciuto dello scrittore oltre al racconto di qualche aneddoto. Per dirla alla Salgari, a questo richiamo sono stati presi d’assalto dal pubblico platea e loggioni, pertanto il progetto di Gianni Bissaca che ha condotto la serata e Roberto Tarasco alla regia, sono da ritenersi soddisfatti del risultato ottenuto. La serata si è alternata tra letture e musiche ed ospiti, la prima a salire sul palco è stata Ilda Curti, confessando che a scuola leggeva di nascosto le avventure dello scrittore, a lei non piaceva Sandokan, preferiva Yanez ed ecco magicamente apparire Yanez de Gomera, interpretato da Philippe Leroy, l’amico inseparabile di Sandokan nello sceneggiato televisivo andato in onda nel 1976. E’ la volta di Ernesto Ferrero scrittore oltre che direttore del Salone del Libro di Torino (tra poco aprirà i battenti), appassionato salgariano l’ultimo suo lavoro un libro biografico: Disegnare il vento, l’ultimo viaggio del capitano Salgari. A seguire Giovanna Viglongo e Roberto Antonetto della casa editrice Viglongo, un legame che permane nel tempo da oltre cinquant’anni. Per l’occasione ristampa la biografia di - Emilio Salgari, il padre degli eroi – firmata da Antonetto e Arpino nel 1982. Ironici gli interventi dei fratelli Ferraris di cui Gabriele giornalista, in veste decisamente diversa da quella che abitualmente leggiamo tra le colonne di Torino Sette e Maurizio docente di teoretica all’Università di Torino con i loro racconti dell’infanzia di fervidi lettori salgariani. L’attore e regista Gabriele Vacis leggerà i brani più significativi. A concludere la serata degli ospiti tocca a Steve Della Casa raccontandosi in un video.
Non è facile sintetizzare il mondo Salgariano in queste poche righe in un momento che lo scrittore sta rifiorendo con numerose riedizioni delle sue opere. Il 24 aprile del 1911 a Torino tra le pieghe drammatiche della sua vita e la letteratura poneva termine l’esistenza dello scrittore Emilio Salgari, lasciando ai suoi lettori forse due quesiti, uno di questi è dove porre l’accento sul cognome, l’altro…

Torino, 29 aprile 2011