giovedì 28 aprile 2011

NOTIZIA - NOTICE di Daniele Giordano

Rieccomi per darvi una notizia ed un avvenimento importante, vi ricordo che in Italia a Torino si apre dal 12 al 16 maggio 2011 la FIERA DEL LIBRO dove oltre dialogare con gli autori dei libri presentati per l'occasione, ci sarà l'editore del libro-dizionario: WESTERN UNA LEGGENDA AMERICANA 1936 - 1971 dell'autore Marco Daperno. Non perdetevi questa opportunità di esserci.
Torino (Italia), 28 aprile 2011

They are among you to give you a news and an important event, I remember you that in Italy in Turin it has opened since 12 to May 16 th 2011 the Fair Of the Book where over to converse with the authors of the books introduced for the occasion, there will be the publisher of the book-dictionary: WESTERN Una American Legend 1936 - 1971 of the author Marco Daperno. Don't lose you this opportunity to be there.

Turin (Italy), April 28 th 2011

lunedì 25 aprile 2011

NOTICE

Dear friends and friends, would like to thank you for the interest that you have visiting my blog, therefore I would like to tell you that the next publications will also be translated in English and you/he/she will be effected by the translator of the computer, therefore there will be different errors, you don't want of it, thanks.
Daniel Giordano
Turin, April 25 th 2011

domenica 24 aprile 2011

Film: TORINO NERA

Guardando “Torino nera” opera prima del regista Massimo Russo, non si può non notare la miscellanea appena evidenziata che si fa spazio tra i diversi generi che affiorano durante le sequenze del film, infatti, troviamo l’occulto, il noir, il demenziale, e quant’altro, che intrecciandosi tra loro formano la trama del film, risultando alquanto complicata pur strappando qualche gag di scena una risata allo spettatore.
Recensione:
Il film scritto, diretto e autoprodotto da Massimo Russo, con circa quattro anni di lavoro è costato pressappoco cinquemila euro, esso è nato come un gioco tra un pugno di amici, i quali portando avanti questo progetto nel corso del tempo hanno visto crescere le fila sino ad arrivare a centocinquanta elementi tra attori, comparse e addetti ai lavori. Da segnalare la fotografia e le location, quasi tutte girate a Torino.
Daniele Giordano Torino, 01 aprile 2009

giovedì 21 aprile 2011

R - ESISTENZA DONNA, UNA DONNA LUNGA COME UN TRENO di Daniele Giordano

Uno spettacolo di e proposto da Giuliana Garavini, la quale sviscera la parola R-esistenza unendola alla figura femminile. Simulando la partenza di un treno su cui il passeggero si trova a percorre il tragitto, intercalato da brani di lettura presi dal “Partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio, suggerisce allo spettatore i diversi significati della parola RESISTENZA contornandoli a secondo del concetto da esprimere passi a ritmo di danza.
Torino, 20 aprile 2011 Daniele Giordano

martedì 19 aprile 2011

SOIRÈE GRAND GUIGNOL recensione di Daniele Giordano

Grand Guignol, un teatro fondato da Oscar Mètenier nel 1897 specializzato in rappresentazioni di orrore. Amorale intrattenimento su temi appropriati, sbocciato come un fiore velenoso nell’atmosfera sensuale e pericolosa che avvolgeva Montmartre, quartiere dei divertimenti, delle donnine allegre, con la sua componente erotica delle esecuzioni di inermi fanciulle opportunamente discinte o degli “apache” per finire con i delinquenti dal coltello facile. Teatro della paura e della suspense specializzato in casi letali, orribili esperimenti, sadici piaceri, sembrava assolutamente degno di quel turpe quartiere, una bizzarria esotica. Tutto questo veniva raffigurato in teatro tra la prima e la seconda guerra mondiale. I frequentatori erano celebrità in abito da sera. Al Grand Guignol, il cliente poteva assistere a più spettacoli nella serata, in uno stile brutalmente vero del teatro naturalistico, di certo non mancavano gli svenimenti tra il pubblico durante le recite, le quali furono eseguite in diverse forme rappresentative, ma il più popolare fu l’orrore decisamente squallido così come per gli effetti speciali usati. In seguito venne coniato il termine grandguignolesco, indicando i film a sfondo horror e splatter. La compagnia di spettacolo Onda Larsen ha voluto far suoi i principali testi delle opere di Andrè de Lorde, mettendo in scena i foschi atti unici del repertorio grandguignolesco, proponendo “Fernanda” un’affascinante ragazza (interpretata con grande perizia da Lia Tomatis), la quale possedeva tutto dalla vita. Malgrado ciò la riporta dove un tempo esercitava un “vecchio mestiere” in casa di M.me Lepaine (ruolo espresso con decisione da Irene Forneris), in attesa di un giovane (parte sostenuta in modo piacevole da Gianluca Guastella) del quale si è infatuata, tra effusioni e confessioni scaturirà in dramma. Nella stessa serata una seconda situazione dal titolo “L’artiglio” anche questo di Jean Sartène, i protagonisti s’intersecano dando vita a questo intreccio legato tra loro, in cui un anziano capofamiglia di nome Gianmaria, colpito da una paralisi è costretto passare il proprio tempo immobile su di una poltrona, subendo oltre al suo male le angherie da parte di Rosa sua nuora, la quale trama alle spalle del figlio Ippolito in quanto innamorata di un altro. Il solito triangolo direte voi, non è proprio così! Non dobbiamo dimenticare gli spettacoli erano imperniati sulle sofferenze degli innocenti, sull’insanità e la vendetta, quindi non mancheranno i colpi di scena. Gli attori in questa rappresentazione sono stati bravissimi ed è inutile commentarli uno ad uno, quindi partendo da: Riccardo De Leo del quale è anche regista, Irene Forneris, Gianluca Guastella, Giovanni Mancaruso e Thomas Tinker, tutti carichi di patos ed estremamente validi nei ruoli assegnati. Un plauso a Piero Ferrero, Claudio Meloni, Giovanni Galuppi su consulenza di Ottavio Coffano, i quali hanno saputo ricostruire le suggestive atmosfere parigine, trasportando lo spettatore in quell’ambiente granguignolesco.Tutto contornato dall’ottima degustazione di vini piacevolmente qualificati della Azienda Agricola Baldi, oltre alle suggestive opere della galleria d’arte Paolo Tonin e dal prof. Radu Dragomirescu dell’Accademia delle belle Arti Albertina di Torino. Meritava davvero esserci, quindi non perdetevi gli appuntamenti delle prossime Soirèe Grand Guignol al Teatro Espace di Torino.
Torino, 18 aprile 2011

mercoledì 13 aprile 2011

WESTERN UNA LEGGENDA AMERICANA 1936 - 1971 Libro di Marco Daperno

Prefazione di Daniele Giordano
Ormai è passato fin troppo tempo da quando i Western Americani riempivano i cartelloni cinematografici italiani. Le sale si riempivano di adulti e bambini che a loro volta imitavano l’eroe di turno durante i giochi da essi preferiti, ma di quei filmati cosa è rimasto? E di loro cosa ricordiamo? Mi piacerebbe citare alcuni titoli, pur convinto che non susciterei altro che un minuscolo interesse da parte di pochi in quanto le persone citate prima saranno passati a miglior vita o hanno smesso di andare al cinema (considerata la loro età trascorsa), mentre i piccoli, crescendo si sono indirizzati ad altri passatempi. Ma la domanda resta: che fine avranno fatto quelle pellicole? Di certo qualche metro di pellicola sarà rimasta ad impolverarsi da qualche parte o in qualche teca di nicchia, pellicole ormai introvabili o quasi, autentici pezzi da cineteca, ma sicuramente introvabile è la sua scheda tecnica, insieme alla locandina o manifesto, documentazione che completa una pellicola. Oltre a quello citato, in esso si trovano: i nomi dei protagonisti, la sinossi, il commento, la durata e l’anno di uscita del film.
RECENSIONE
Nel libro di Marco Daperno, si ritrova tutto questo accumulo di ricordi che il tempo ha spazzato via, anche dall’incuria dell’uomo. Se non fosse che mi è capitato di incontrare sul mio abituale percorso di vita una persona sensibile sino al punto di raccogliere tutte queste informazioni, trasportandole con minuziosità da certosino in un libro-dizionario dal titolo: Western, una Leggenda Americana, in cui sono racchiusi per ordine alfabetico titoli di film western americani dal 1936 al 1971, intercalate tra le pagine del medesimo immagini di locandine originali dei film elencati. Solo un appassionato cinefilo, cresciuto in una famiglia di esercenti cinematografici come Marco Daperno poteva farlo. Non solo per questo motivo, ma per amore che nutro verso il cinema, mi sono permesso di scrivere queste righe su quanto con scrupolosa ricerca ha descritto nel suo bellissimo libro-dizionario. Chi desidera mettersi in contatto con l'autore può farlo tramite: nuovacompagnialirica@tiscali.it

Torino, 12/04/2011 Daniele Giordano

lunedì 11 aprile 2011

PARI & DIS-PARI recensione di Daniele Giordano

Spesso si va a teatro per assistere ad uno spettacolo, ma è impensabile fermare la scena teatrale e ancor più sostituendoti al personaggio modificandone il copione. In questo Teatro – Forum e per questa occasione si può prendendovi parte alla rappresentazione di Pari & Dis-Pari uno spettacolo di Tedacà in coproduzione con Teatro Primo di Reggio Calabria ed in collaborazione con il Thèatre de l’Oprimè di Parigi. La serata che debutterà il 14-15 aprile alla Cavallerizza Reale di Torino, sarà articolata in due momenti. Nella prima parte, lo spettatore osserva il comportamento degli attori, dopodiché le stesse scene saranno ripetute nella seconda parte. Qual’è allora la differenza? La differenza è che alcuni degli attori potranno essere sostituiti da qualche volenteroso tra il pubblico, i quali apporteranno modifiche sul copione iniziale. Quindi un coinvolgimento tra gli attori presenti ed il pubblico, uno stravolgimento del copione con il consenso plateale del pubblico che a sua volta declamerà non l’attore del momento, cioè quello che si è proposto che per certi versi potrebbe non esserlo, ma il concetto da lui espresso diventando discussione sulla scena e tutt’uno col pubblico presente. Un’esperienza interattiva non dal punto di vista dello spettacolo che è riuscitissimo nel suo contesto nel quale chiunque può intervenire facoltativamente, esprimendo il proprio parere facendo diventare lo spettacolo Pari & Dis-Pari l’occasione per discuterne le opinioni sulla parità tra Uomo e Donna ed i loro ruoli, partendo dal mondo del lavoro a quello di moglie o casalinga per non parlare del ruolo di genitori, meglio ancora aggiungete voi altri aspetti riservati ad entrambi, qualunque essi siano saranno graditi e ben accetti aprendo una discussione teatralmente. E’ uno spettacolo che ti prende trascinandoti dentro senza accorgertene, diventando così parte del copione o dell’attore. Il risultato che ne esce è unico. Ottima la regia drammaturgica di Irene Zagrebelsky che ha saputo con maestria tirare fuori le carenze e gli aspetti quotidiani dei ruoli. Un merito particolare e degno di nota va agli attori: Valentina Aicardi, Elio D’Alessandro, Antonella Delligatti, Silvia Freda, Celeste Gugliandolo, Silvana Luppino, Simone Schinocca e a tutto lo staff che hanno contribuito a dare origine a tutto questo.
Domenica, 10 aprile 2011

Hate Mail recensione di Daniele Giordano

Hate Mail recensione di Daniele Giordano
Due cassette per lettere modello americano. Due i personaggi: Preston, il cliente, Dhalia, la commessa. Un susseguirsi di botta e risposta tramite lettera, la causa è dovuta un banale incidente originato dalla rottura di un souvenir acquistato presso il negozio, porta entrambi ad instaurare una sfida sino alla fine della commedia. La sagacia ironia seguita dall’ostinazione di Mauro Parrinello e la fermezza di Elisabetta Fischer della Compagnia dei Demoni di Genova, conducono i due al punto di odiarsi, amarsi… lasciarsi per poi riprendersi a loro insaputa in chat, ma lasciamo tutto questo allo spettatore l’interrogativo del finale. Gli attori, hanno saputo in modo piacevole intrattenere il pubblico torinese con la Commedia Hate Mail, in modo avvincente, scritta da due autori contemporanei americani Kira Obolensky e Bill Corbett.
Torino, 08 aprile 2011

sabato 2 aprile 2011

WIR SIND DAS VOLK recensione di Daniele Giordano

“Wir sind das Volk” - Noi siamo il popolo - questo fu il grido che echeggiò in tutta la Germania sino alla caduta del regime DDR e del muro di Berlino. Quel grido raccolto da Valentina Vetratrini su di un testo di Jorg Zickenrott lo trasporta in teatro, come se fossero pagine di un libro, lette con la rabbia che essa ha dentro, altre volte solo per se, immersa nella solitudine dei suoi pensieri, esprimendo il Giano Bifronte che vive in lei, trascinando lo spettatore dentro la trama della lettura recitata magnificamente. Uno spettacolo basato quindi su un percorso parallelo di cui un binario riconduce al periodo degli anni della guerra fredda, con le bizzarrie sparse durante il monologo, senza dimenticare le paure e le ire di un popolo privato della sua libertà, l’altro su dei ricordi vivi dentro la propria esistenza. Uno spettacolo degno di nota che porta lo spettatore a seguirne tutti i passaggi di quelle pagine staccate da dall’attrice come se fossero i giorni della nostra vita. Ottima la scenografia.